
Il Riformista, 28 marzo Quando l'ho visto nella videochiamata mi ha detto che gli facevano male le costole per le botte. Mi ha anche fatto vedere i lividi sul collo. Gilda Di Biasi dopo l'ultima videochiamata del 26 marzo con il marito Salvatore Basile, 29 anni, ha subito denunciato tutto ai Carabinieri del Rione Traiano di Napoli. Gilda racconta che il 19 marzo il marito, detenuto a Secondigliano già da 5 anni, è stato trasferito al carcere di Trapani. Mi ha detto che tutti i giorni è vittima di percosse da parte della Polizia Penitenziaria. Gli danno schiaffi e pugni, tanto che gli fanno male le costole. Mi ha fatto vedere la parte destra del collo tutta arrossata e viola.
Twitter Nella prima settimana di maggio, a quasi due mesi dall'inizio delle misure restrittive dovute al Coronavirus, raggiungiamo al telefono la signora P. Che esemplare è mio marito, il mio familiare in carcere? È un uomo notevole legato alla famiglia e tiene notevole alle nostre figlie. Tiene tutto all'interno, non fa trapelare se ha angoscia o meno. Mio marito per gemere di una cosa deve stare adatto male… In Carcere c'erano notizie sul Coronavirus prima della chiusura? Pochi giorni prima del lockdown c'è stato il nostro ultimo colloquio, non sapevo affinché avrebbero bloccato le visite. Non so se ci fosse già tensione da parte sua per questa situazione perché mio marito non dice molto, individualitа sono una persona ansiosa, non vuol farmi agitare. Per quello che so i detenuti comunque non sono notevole informati. Non è giusto avrebbero legittimo sapere.
Bensм la donna voleva essere sicura dell'acquisto, e per questo videochiama il compagno che in cella aveva un telefono di ultima generazione con il quale non solo comunicava con la compagna che chiedeva consigli su cosa acquisire, ma parlava con i suoi affiliati. Sta facendo shopping e, per non sbagliare, fa una videochiamata al abbinato detenuto che, malgrado fosse in carcere ha a disposizione un Iphone attraverso il quale puo' fargli vedere la merce che sta per acquistare. Non solo, durante la video chiamata, ambedue chiedono un parere a un differente detenuto. Hanno intercettato anche questo gli inquirenti della Procura Antimafia partenopea nel corso delle indagini che oggi hanno portato all'arresto di 32 persone ritenute appartenenti al gruppo camorristico napoletano abbasc Miano 35 le misure cautelari emesse dal gip di Napoli su domanda della DDA. E' quanto emerge dall'inchiesta che questa mattina ha portato in carcere 31 persone e del borgata di Miano a Napoli.