
Ringrazio Marco per la fin troppo affettuosa prefazione. Una storia in bianco e nero con una serie infinita di sfumature grigiastre dove l'anima perdente, istante dopo istante, si nutre di fierezza puntando al riscatto sociale, unica arma in suo possesso contro l'autodistruzione. L'anarchia citata nel titolo, porta il lettore a stendersi mentalmente sull'erba tenera di un prato per osservare le nuvole che, a poco a poco, prendono la forma dei nostri pensieri, cullate dolcemente da un vento caldo. Il microcosmo creato da Paolo Domeniconi, è popolato di ragazzi che rifiutano il ruolo di rispettabili, termine utilizzato impropriamente per categorie che tra gli altri includono politici e potenti. Preferiscono impugnare le armi da eterni paladini di cause perse e anche se uno solo di loro, da grande, imboccherà la strada del successo salendo a fatica i gradini della scala sociale fino a raggiungere i piani alti quelli che solitamente sono a vantaggio di individui dediti a servire Mammona lasciando a Dio la misera offerta da elargire in occasione della funzione domenicale lo farà sempre da perdente di successo, consapevole di essere una cellula anarchica un girasole che scardina il sistema dei Nobilis Homini dall'interno. Era il quattordici giugno del
Abbiamo perso la verginità sulla nave durante il viaggio di andata e ci siamo guardati indietro senza alcun cordoglio. La mercificazione della nostalgia ci compenso un passato che non è giammai esistito. La nostra narrazione ininterrotta è confusa al di là di ciascuno verità o giudizio retrospettivo. Soltanto una verosimiglianza senza scrupoli è in fase di rimettere tutto in prospettiva.
Avanti di raccoglierla rimase sulla soglia… la sua mano aveva già impugnato il CUT. Era diventato paranoico ma epoca più forte di lui. Dalla vetrata entrava la luce di quel fresco mattino di fine inverno. Come se prima di essere consegnata il mandante fosse stato indeciso.
A tutte le Carolina, Fernanda, Rosalba e Marisol del mondo e alle esse famiglie. Alla persona che ha conosciuto Alla persona che ha saputo aspirare fuori il meglio che ho all'interno semplicemente essendo se stessa: mia compagna, Roraima. Anche a me perché, in fondo, me lo merito! A te, che da lassù, mi hai sempre protetto e guidato!